Il CTB di Brescia porta al debutto, in prima nazionale, uno spaccato sulle contraddizioni degli attori, tra compromessi di potere e sacro fuoco dell'arte.
Luca Micheletti è autore della drammaturgia, regista e interprete di Mephisto. Ritratto d’artista come angelo caduto. Lo spettacolo debutta in prima nazionale al Teatro Sociale di Brescia martedì 3 novembre alle ore 20.30. La produzione del Centro Teatrale Bresciano prosegue la ricerca sul tema della “metamorfosi dell’umano”, iniziata nella passata stagione con Kafka, e inscena una nuova “trasformazione” grottesca e fantasmagorica.
Klaus, secondogenito dello scrittore Thomas Mann, nel 1936 pubblica Mephisto, un romanzo pungente e derisorio contro il cognato Gustaf Gründgens (rinominato Hendrik Höfgen), attore di gran talento colluso col nazismo. L’opera è una satira crudele della coscienza del performer, dibattuta tra dilanianti contraddizioni: i vili compromessi con il potere e il desiderio morboso di trascendere i limiti umani per farsi strumento di creazione teatrale. La smania di “diventare una stella” assimila il mattatore a Faust, il servo del male, l’angelo caduto di Goethe che aspira al paradiso perduto.
Micheletti compie un’indagine sul rapporto tra uomo e teatro, mettendo alla berlina le debolezze e la lotta tra due realtà: la concretezza sociale e l’evanescenza dell’invenzione estetica. Dall’equilibrio tra queste due forze, dice Micheletti, possono scaturire capolavori artistici oppure degenerazioni morali.
Repliche fino al 22 novembre.
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